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jin_kulebra.
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come in ogni cosa la nostra mente assimila informazioni dall'ambiente circostante, in questo caso la velocità della musica, la struttura delle traccie e il movimento di chi ci circonda andrà a determinare anche il nostro!;-)
L'idea del 3d non è malvagia...anzi, la trovo curiosa...
io proporrei di cambiare il titolo e fare un confronto fra le diverse tipologie musicali di ballo...
potrebbe essere una fonte di ispirazione per chi vuole imparare qualche nuovo passo o per chi semplicemente vuole farsi un'idea di come ballano gli altri Dancer. -
Goana.
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@ Wyhynal e Rivinz : e vero un percorso interiore ti spinge a non avere un passo preciso ma xke non poter condividere questo con altre persone? Spesso in Dance floor (cosi va bene no?) vedo gente completamente immersa in se stessa... sarebbe piu belo poter condividere questo con tutti gli altri che ballano attorno a te e non solo qualcuno! A me piacerebbe!
@ Myrddin : Grazie, era proprio l' idea che mi mancava.... non conoscevo le danze yiddish... bellissimo anche se ogniuno saltella a modo suo sono tutti uniti per mano a condividere la danza... sarebbe il mio sogno di vedere questo ogni volta che vado ad un party. Magari la prossima volta provo a farlo e qualcuno mi seguira... forse! O forse mi riderano dietro!?!?!?!. -
Myrddin.
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@ Myrddin : Grazie, era proprio l' idea che mi mancava.... non conoscevo le danze yiddish... bellissimo anche se ogniuno saltella a modo suo sono tutti uniti per mano a condividere la danza... sarebbe il mio sogno di vedere questo ogni volta che vado ad un party. Magari la prossima volta provo a farlo e qualcuno mi seguira... forse! O forse mi riderano dietro!?!?!?!
Purtroppo un pò di rischio che qualcuno rida c'è, secondo me. Ma se i Dancers dovessero preoccuparsi sempre degli sguardi altrui addio...
. -
Goana.
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io proporrei di cambiare il titolo e fare un confronto fra le diverse tipologie musicali di ballo...
potrebbe essere una fonte di ispirazione per chi vuole imparare qualche nuovo passo o per chi semplicemente vuole farsi un'idea di come ballano gli altri Dancer
OTTIMISSIMA IDEA!!! Mi piacerebbe molto di piu la discussione in ampio....
Solo ke non so cosa devo fare,devo cambiare io il titolo? Sn un po impedita col pc!
Ci terrei!. -
jin_kulebra.
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io proporrei di cambiare il titolo e fare un confronto fra le diverse tipologie musicali di ballo...
potrebbe essere una fonte di ispirazione per chi vuole imparare qualche nuovo passo o per chi semplicemente vuole farsi un'idea di come ballano gli altri Dancer
OTTIMISSIMA IDEA!!! Mi piacerebbe molto di piu la discussione in ampio....
Solo ke non so cosa devo fare,devo cambiare io il titolo? Sn un po impedita col pc!
Ci terrei!
Non so, non l'ho mai fatto
Ci sono tantissime danze in giro per il pianeta e ognuna con origini e "significati" diversi.... -
Giorgiola.
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il titolo lo cambio io..datemi la variazione e lo faccio . -
jin_kulebra.
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Io propongo come titolo " Spirito e movimento "
e come sottotitolo "Danze nel mondo". -
LaPsiche.
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E' proprio la Goa Music a richiedere che il corpo balli fluido e le braccia disegnino arabeschi in aria, solo cos' si creerà il grande ed unico corpo danzante, costituito da tutti i dancerz.
A me piace pensare che quando si danzi si immagini di avere 8 braccia, proprio come Kalì!!!. -
Myrddin.
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Il titolo è perfetto; se volete parlare di filosofia della danza in generale, di danze del mondo e della storia, non si finisce più e si può cmq iniziare un'altra discussione
. -
Giorgiola.
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io stavo aspettando indicazioni dalla creatrice del thread..in alternativa uso il titolo proposto.. . -
jin_kulebra.
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Il titolo è perfetto; se volete parlare di filosofia della danza in generale, di danze del mondo e della storia, non si finisce più e si può cmq iniziare un'altra discussione
Secondo me va bene questa. Ha già preso lo slancio giusto
Henri Matisse, La danza, 1910
Questo quadro di Matisse, tra i più famosi della sua produzione espressionistica, sintetizza in maniera esemplare la sua poetica e il suo stile. Il quadro trasmette una suggestione immediata. Il senso della danza, che unisce in girotondo cinque persone, è qui sintetizzato con pochi tratti e con appena tre colori. Ne risulta una immagine quasi simbolica che può essere suscettibile di più letture ed interpretazioni.
Il verde che occupa la parte inferiore del quadro simboleggia la Terra. Segue la curvatura del nostro mondo e sembra fatto di materiale elastico: il piede di uno dei danzatori imprime alla curvatura una deformazione dovuta al suo peso. Il blu nella parte superiore è ovviamente il cielo. Ma si tratta di un blu così denso e carico che non rappresenta la nostra atmosfera terrestre bensì uno spazio siderale più ampio e vasto da contenere tutto l’universo. E sul confine tra terra e cielo, o tra mondo ed universo, stanno compiendo la loro danza le cinque figure.
Le loro braccia sono tese nello slancio di tenere chiuso un cerchio che sta per aprirsi tra le due figure poste in basso a sinistra. Una delle figure è infatti tutta protesa in avanti per afferrare la mano dell’uomo, mentre quest’ultimo ha una torsione del busto per allungare la propria mano alla donna.
La loro danza può essere vista come allegoria della vita umana, fatta di un movimento continuo in cui la tensione è sempre tesa all’unione con gli altri. E tutto ciò avviene sul confine del mondo, in quello spazio precario tra l’essere e il non essere.
Il vortice circolare in cui sono trascinati ha sia i caratteri gioiosi della vita in movimento, sia il senso angoscioso della necessità di dovere per forza danzare senza sosta.
In questo quadro Matisse giunge ad una sintesi totale tra contenuto e forma, riuscendo ad esprimere alcune delle profonde verità che regolano, non solo la vita dell’uomo, ma dell’intero universo.. -
jin_kulebra.
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Cercando qualcosa per il web, ho trovato questo interessante confronto:
Significato ed evoluzione delle danze nel mondo
di Leonella Cardarelli - 11/04/2008
Il ballo, che oggi va tanto di moda soprattutto tra i giovani, prima di essere una moda o una tendenza è un'espressione naturale del
corpo e dell'arte. Alexandra e Roby ci ricordano infatti che "quello che molte persone hanno dimenticato è che il ballo nasce con l'uomo
primitivo che con la danza esorcizzava attraverso il movimento le proprie paure ancestrali, vedi le danze tribali, alle quali si
associano quelle praticate allo scopo di rendere omaggio alle divinità adorate.
Il nostro essere, la nostra mente, il nostro animo si esprimono attraverso il corpo, che è la nostra porta verso il mondo esterno, è
la nostra parte materiale, il mezzo con il quale manifestiamo le nostre passioni, soddisfiamo i nostri desideri, i nostri bisogni,
percepiamo noi stessi e gli altri, attraverso il quale ci realizziamo. La nostra esistenza sulla terra è imprescindibile dal
nostro corpo. In questo contesto il ballo con la sua gestualità diventa linguaggio con il quale possiamo esprimere le nostre
emozioni, senza utilizzare la parola, ma attraverso la musica, diventando sempre più spesso terapeutico e liberatorio."
Nell'arco della storia il ballo è diventato pian piano un'arte, una vera e propria disciplina, dove le evoluzioni dei ballerini si trasformano in vere e proprie performance (citato in energialatina.org).
Il ballo è quindi un'arte, un'espressione del corpo e l'espressione della cultura di un popolo. Enzo Conte e Bruno Ferrari sostengono infatti che l'uomo è come balla: il ballo come espressione della personalità.
Il ballo però è intriso di molteplici significati legati agli déi, alla guarigione, alle credenze popolari e al contatto con il divino.
Esistono due principali tipi di danza: la danza di partecipazione (che consiste in un insieme di movimenti codificati eseguiti in determinate situazioni sociali) e le danze di presentazione che essendo per il pubblico rappresentano significativamente una forma di arte. Ciascun tipo di danza predilige alcuni movimenti piuttosto
che altri. Questa preferenza corrisponde allo stile di un ballo.
Vediamo insieme in che modo la danza si è evoluta ed ha avuto significato nei vari popoli e contesti storici.
DANZE SCIAMANICHE (TRANCE DANCE)
Wilibert Alix sostiene che "sciamanesimo è un termine generico che
comprende i princìpi spirituali esistenti in tutte le culture del
mondo prima di cinquemila anni fa" (citato in www.trancedance.com ).
L'obiettivo delle danze sciamaniche è la guarigione e la connessione
con il nostro spirito. Gli antichi infatti vedevano la natura e
tutto ciò che essa comprendeva come una manifestazione del divino.
Di riflesso mimare la natura era considerato un modo per collegarsi
alle divinità. Fu questa l'origine della danza. Anche in parti
geografiche diverse ogni cultura ha conosciuto un tipo di danza
basata sul mimare gli animali e gli elementi della natura. Gli
sciamani in qualsiasi parte del mondo adoravano il pulsare del
pianeta, che manifesta la sua forza con l'acqua, l'aria, il fuoco e
la terra. Con le danze gli sciamani cercavano di ottenere coraggio,
compassione, di prevedere il futuro tramite visioni o di guarire.
Danzare era un po' come pregare o rendere omaggio. Ma in che modo
avveniva la guarigione? Tramite tamburi e percussioni l'individuo
cadeva in uno stato di trance e in quello stato si collegava ai
poteri di guarigione dello spirito. La Trance dance è un tipo di
danza sciamanica che oltre ad inglobare gli elementi sciamanici
ufficiali quali percussioni, suoni di guarigione e tecniche
respiratorie fa uso altresì di una benda o bandana con cui si
coprono gli occhi al fine di concentrarsi sul viaggio interiore.
Questo utilizzo della benda è volto ad eliminare le distrazioni
visive e a favorire una visione interiore anziché esteriore. Non a
caso nei tempi antichi questi rituali si svolgevano di notte perché
l'oscurità favoriva la concentrazione. Così, danzando nell'oscurità,
si scoprono realtà parallele in cui troviamo soluzioni ai nostri
problemi. Le danze sciamaniche erano diffuse non solo tra i nativi
americani e gli africani ma anche in Cina. In Cina le danze
sciamaniche si praticano ancora oggi al fine di migliorare la
salute, esse sono incluse negli esercizi di Qigong. Durante la
dinastia Zhou (1028 – 221 a.C.) c'era un rituale popolare per il
Capodanno denominato "Il grande Esorcismo" (Da No). Uno sciamano
indossava una pelle d'orso sulla testa, con quattro occhi d'oro,
come per guardare nelle quattro direzioni. Danzando attraverso il
villaggio, seguito da una processione di abitanti che indossavano
maschere rappresentanti i vari animali dello zodiaco cinese (topo,
gallo, maiale…) cacciava via pestilenze e spiriti maligni. In Cina
esistono molte rappresentazioni delle danze sciamaniche e l'uomo
saggio in lingua taoista veniva raffigurato come uno sciamano
danzante coperto di piume. Queste danze, successivamente, diedero
l'impressione di conferire salute e longevità e vennero integrate
nel Qigong come danze terapeutiche.
Tra le culture native americane ed afroamericane è diffusa anche la
danza sacra, che è una danza per la trasformazione. Oltre alla
danza, alle percussioni, ai suoni e alle nenie, la danza sacra
comprende l'uso di maschere. Con la danza sacra si svuota la mente,
si trasforma il proprio essere e la propria immagine al fine di
risolvere problemi e guarire.
Oltre che in Cina anche qui in Occidente lo sciamanesimo vive
ancora, nascosto dietro altri nomi o altre vesti. Ad esempio il
jazz, con i suoi ritmi ipnotici e pulsanti, è nato in parte da
radici sciamaniche. La Trance dance è anch'essa una forma di
neosciamanesimo così come lo è il Circolo dei tamburi: suonare il
tamburo tutti insieme per favorire la trasformazione dell'essere.
DANZE AFRICANE
La danza africana è l'elemento collante di uno stato immenso come
l'Africa. In Africa esistono moltissime etnie con stili, culture e
colori differenti ma la danza accomuna tutti questi popoli. Ogni
etnia ha una sua danza, ad esempio in Senegal si balla il sabar,
nella Costa d'Avorio si balla lo zaouli, nel Mali si danza il
sounou. Tramite le danze si distinguono le etnie. "La danza e la
musica, per noi africani sono la vita" spiega Doudou N'Diaye Rose
jr., famoso ballerino senegalese e maestro di danza. "Sono un mezzo
di comunicazione, di conoscenza e di scambio. Ogni cosa, dal momento
in cui siamo nel ventre materno, passa attraverso l'esperienza del
corpo. L'Occidente invece ha problemi con il corpo perché il sistema
sociale individualistico porta i bambini a crescere soli, a scuola
come in famiglia. In Africa non è così: i bambini sono abituati a
crescere con gli altri, a condividerne gioie e dolori, a partecipare
attivamente agli eventi sociali." In Africa la danza è il
principale mezzo di comunicazione con il quale si trasmettono
sentimenti ed emozioni. "La danza non è però una 'questione di
sangue' - continua Doudou – "come molti continuano a sostenere
usando frasi fatte, ma di cultura. Gli africani non nascono con il
cromosoma `danza'. Il ritmo non è né africano né italiano né
americano; non appartiene alla cultura di nessun popolo ma è
universale poiché il ritmo originario è il battito del nostro cuore."
È vero: la cultura africana favorisce lo sviluppo del ritmo già da
bambini, perché fin da piccolissimi vivono incollati alla schiena
della mamma e così partecipano alla vita del villaggio e vengono
cullati dai ritmi che la regolano. "In ogni caso" afferma Alphonse
Tiérou, coreografo e ricercatore ivoriano nonché per diversi anni
consulente all'Unesco per la ricerca sulla danza in Africa "in tutti
i villaggi africani ci sono persone che non danzano mai, che non
sono capaci di 'mettere un piede davanti all'altro', che non sanno
danzare affatto."
La danza è un dono come il canto, la pittura o la musica e come tale
va "coltivato" attraverso il lavoro continuo. In Africa esistono
grandissimi danzatori anche sconosciuti i quali affermano che il
ballo è un'arte che si acquisisce solo con l'aiuto di un maestro
dopo lunghi anni di lavoro e di pratica e solo allora si può
trasmettere alle nuove generazioni. Una danza che è preghiera,
seduzione, passione, terapia ma anche divertimento. In Africa si può
danzare ovunque: in casa, in stazione, nei campi, nelle fattorie,
negli stadi, davanti ai tribunali, nei mercati, nei luoghi di
lavoro. "Danzando si bagna la terra destinata alla costruzione dei
muri delle case", continua Alphonse Tiérou, "e danzando la terra
viene smossa prima della semina; o ancora, danzando vengono battuti
i mucchi di riso disposti a piramide e il miglio nei mortai." Alcune
di queste danze, classificate come "profane", fanno parte delle cose
essenziali della vita. Come tali non è possibile trasmetterle o
apprenderle secondo le metodologie delle normali scuole di danza.
Per impararle l'allievo deve lasciarsi penetrare, entrare nel
linguaggio espresso dalla cultura di quella particolare danza; deve
saper cogliere tale cultura, in altre parole deve saper esprimere
attraverso la danza ciò che è evidente per gli altri membri della
comunità. La danza africana tradizionale "crea" perciò il gruppo, si
nutre di esso e lo sostiene, lo conserva a scapito della coppia o
del singolo (citato in volontariperlosviluppo.it).
In Africa i canti e le danze accompagnano ogni momento della vita
quindi abbiamo una danza per invocare la pioggia, una per
accompagnare il defunto nell'aldilà, un'altra per pregare, una per
celebrare il matrimonio ecc. Lo stile africano si caratterizza dai
seguenti elementi: vibrazione, ondulazione, ritmo dei piedi,
camminata, energia della voce, ripetizione del movimento. I
movimenti della danza afro sono molto energici ma abbiamo anche
dolci movimenti ondulatori con i quali l'individuo diventa
consapevole dei propri blocchi e riesce a riequilibrare l'energia
del proprio corpo. Caratteristica primaria della danza afro è che si
balla a piedi nudi per avere un contatto più diretto con la Terra,
elemento naturale di primaria importanza per gli africani. Per gli
africani danzare è come parlare ed ogni passo di danza rappresenta
una parola volta a creare un discorso. Per comprendere ed apprezzare
la vera essenza della danza africana è necessario conoscere gli
elementi culturali dell'Africa stessa come afferma anche Belco
Tourè, insegnante maliano che vive a Padova. Per questo motivo non è
sempre semplice insegnare un tipo di danza perché la danza è
l'espressione della cultura di un popolo. In Italia vi sono molte
scuole di danza africana, caraibica e orientale ma difficilmente un
occidentale danzerà come un autoctono di questi luoghi e questa è
cosa ormai risaputa. C'è anche da dire che in molte scuole di ballo
la cultura di questi popoli non viene neanche accennata, trattando
la danza come una cosa a sé stante e ciò rappresenta un pesante
errore da parte dei maestri di ballo.
Per Alphonse Tiérou "la danza pura, quella vera, originale, svela,
demistifica, lascia cadere la maschera. Essa è libertà, indipendenza
ed autonomia. È l'astrazione totale dei problemi di origine, di
classe sociale, di altezza, di peso, d'età, di sesso, di bellezza o
di pigmentazione della pelle, che sono fonte di divisioni e sangue
ingiustificato. La funzione fondamentale della danza è
di 'trasformare' l'insieme dei corpi, la materia prima per
eccellenza, in una pioggia di suoni, scintille, fiamme, gioia e
luce, attraverso il genio creatore" (citato in
volontariperlosviluppo.it). Questa è una definizione bellissima di
danza e credo che rispecchi appieno la sua essenza, non a caso in
lingua swahili danzare si dice koucheza, termine che esprime altresì
l'idea di piacere, divertimento e distrazione. La danza è e deve
essere un piacere.
DANZA ORIENTALE (DANZA DEL VENTRE)
La danza orientale (Raqs sharqi) è detta anche danza della felicità
ed anticamente era una danza rituale per propiziare la fertilità
della Dea Madre: Madre Terra. La danza del ventre non nasce quindi
per essere uno spettacolo che allieta gli uomini bensì come una
danza delle donne per le donne che si ricollega ad antichi culti
religiosi legati alla madre terra che propiziavano e celebravano la
fertilità della terra nelle antiche società matriarcali del
Medioriente (Turchia, Grecia, Mesopotamia, Egitto…). Si sostiene che
sia una danza che aiuta anche durante il parto, infatti sembra che
venisse danzata in cerchio intorno alla partoriente.
In moti luoghi questa danza è ormai scomparsa ma le zingare egiziane
continuano a tramandarla da madre in figlia (perciò oggi si chiama
anche danza egiziana). E' una danza che coinvolge tutto il corpo,
soprattutto il bacino, da cui ogni movimento inizia e finisce,
risveglia l'energia femminile ed aiuta ad eliminare blocchi emotivi
ed energetici. Per le donne del Medioriente e del Nordafrica la
bellezza esteriore è insignificante se non è coniugata a bellezza
interiore, salute ed armonia. E' una danza che esprime fascino e
sensualità. Ci sono diversi stili di danza egiziana come il folk,
il baladi, lo sharqi (di corte, da cui nasce la moderna danza del
ventre), lo zar e il faraonico. Lo stile zar si ricollega alle danze
sciamaniche delle civiltà primitive ed ha un carattere prettamente
sciamanico, infatti è utilizzata come danza di guarigione e sovente
la si danza in cerchio, al centro del quale vi è la persona da far
guarire. Si tratta di un vero rito. Danzare in cerchio ha un
significato preciso: danzando in cerchio, tenendosi per mano, le
energie rimangono racchiuse in quell'area e l'obiettivo del rito si
realizza molto più efficacemente. Qualsiasi rito ha molta più
probabilità di avverarsi se lo si compie in gruppo ed in cerchio. Il
cerchio è un forte simbolo esoterico e una figura importantissima
nella geometria sacra: non ha inizio e non ha fine.
Anche le danze faraoniche avevano una valenza spirituale e sacra
poiché servivano a comprendere la realtà spirituale dell'uomo oltre
l'apparenza.
TARANTOLATA
La tarantolata è un fenomeno storico religioso pugliese
(precisamente salentino) che ha sempre destato molta curiosità da
parte degli antropologi. Il termine tarantolata deriva da "Taranto",
città in cui è nato questo rito-ballo esorcizzante. La credenza
vuole che il protagonista di questo rito sia una donna (ma talvolta
erano anche gli uomini) che viene morsa da un ragno (tarantola o
taranta, il cui nome scientifico è Ischnocolus) e per liberarsi dal
veleno iniettato dal ragno deve sottoporsi al rito. Si tratta di un
esorcismo a carattere musicale in quanto la donna guarisce
attraverso la musica e la danza (come nelle danze sciamaniche). Il
tarantato presentava disturbi molto simili a quelli dell'epilessia,
nonché un offuscamento dello stato di coscienza e turbe emotive. Al
ritmo della pizzica o tarantella (musica dal ritmo sfrenato) il
tarantato danza e canta per molte ore finché cade a terra sfinito:
secondo la credenza popolare, infatti, mentre il tarantato consumava
le proprie energie nella danza il ragno si consumava e soffriva fino
a morire. Alla fine della danza, infatti, il tarantato fa il gesto
di schiacciare il ragno.
Questo rituale coniuga sia elementi pagani che cristiani. Quando il
tarantato avverte i primi sintomi chiede che vengano i musicisti a
casa o nella piazza del paese a suonare la pizzica. Oltre alla
pizzica si suonava anche il tamburello, il violino, l'organetto,
l'armonica ed altri strumenti. Il tarantato si scatenava quindi in
una lunga danza e in questa prima fase si cercava di capire da quale
ragno fosse stata morsa la vittima (alcune volte si poteva venir
morsi anche da scorpioni, con il termine tarantola si identificavano
un pò tutti i ragni velenosi). Nella seconda fase si cercava di
individuare il colore del ragno: il tarantato veniva attratto, in
modo violento, dalle vesti o dai fazzoletti delle persone
circostanti o dagli oggetti e il colore dell'oggetto da cui veniva
attratto si riteneva che corrispondesse a quello del ragno. Nella
terza fase l'individuo si abbandona a convulsioni, sfoghi, assume
atteggiamenti in cui si identifica con la taranta stessa e alla fine
fa il gesto di schiacciare simbolicamente il ragno per indicare la
sua guarigione.
Il ragno Ischnocolus è in realtà innocuo. Si sostiene infatti che
dietro il tarantismo popolare ci fosse un bisogno della donna di
ricevere maggiori attenzioni dal proprio marito.
Il tarantismo era presente in Puglia sin dal Medioevo, ebbe il suo
culmine nel XVIII secolo e iniziò a declinare nel secolo successivo.
Era diffuso non solo nel Salento ma anche nelle province di Lecce,
Brindisi, Matera, Bari e Taranto. La chiesa, che non approva riti
pagani, ha cercato di dare una spiegazione cristiana a questo rito
tramite il culto di San Paolo. San Paolo, che secondo la tradizione
è sopravvissuto al veleno di un serpente dell'isola di Malta, è
stato scelto come protettore di tutti coloro che vengono pizzicati
da un animale velenoso. I tarantati venivano sovente condotti nella
chiesa di San Paolo a Galatina (LE) a bere l'acqua sacra del pozzo
della cappella. Questo tentativo di cristianizzazione però non sortì
grandi effetti poiché le donne durante il rituale esibivano anche
comportamenti osceni e San Paolo cominciò ad essere associato alla
sessualità. Con il passare del tempo il tarantismo si è andato
estinguendo ed è sopravvissuto solo in determinate zone salentine.
Oggi si celebra la messa esorcismo il 29 giugno nella chiesa di San
Paolo a Galatina ma naturalmente si sono estinti molti momenti
tradizionali, come la partecipazione contadina collettiva (oggi ci
sono solo alcuni curiosi che vengono a vedere) e la durata stessa
del rito, che attualmente dura solo pochi minuti anziché molte ore.
KIIRTAN
Il kiirtan è una danza che serve a diffondere amore e a raggiungere
stati elevati di coscienza in breve tempo. La tradizione del kiirtan
risale ai tempi di Shiva e di sua moglie Parvati anche se nel 1971
fu introdotto come pratica spirituale nell'Ananda Marga.
Parvati ideò una danza mistica denominata Lalita Marmika (che
significa voce dello spirito interiore) che ha la funzione di
accompagnare il canto dei mantra.
La danza del kiirtan si pratica nel seguente modo: i praticanti
battono a terra l'alluce destro e sinistro in modo alternato ed in
modo ritmico, tenendo unite le mani all'altezza del cuore (mai più
in basso) oppure in alto. L'alluce va appoggiato vicino al tallone,
in segno di umiltà, e non in avanti e le gambe devono essere
leggermente piegate in avanti. Shrii Shrii Anandamurti ha donato
all'umanità il kiirtan con il Siddha Mantra Babanam Kevalam, che
significa "tutto è infinito amore".
Praticando tutti insieme il kiirtan (magari nello stesso momento,
anche se in parti geografiche diverse) si emanano nel mondo onde
d'amore che aiutano l'umanità ad evolvere (Onde d'Amore).
La danza del kiirtan prepara il corpo alla meditazione e al
rilassamento e permette a tutto il corpo di partecipare ad
un'attività mistica. Il kiirtan può essere quindi definito una
meditazione mistica dinamica. Praticato regolarmente è un
trattamento energetico che libera il nostro inconscio dai vari
blocchi energetici ed emotivi, nonché dalle paure, dall'ansia, dalla
vanità donandoci pace e amore.
DANZA CLASSICA
La danza classica (danza accademica) si è sviluppata dal 1661quando
il re di Francia Luigi XIV fondò a Parigi la prima accademia di
danza. La danza, come abbiamo visto, ha origini antichissime, era
presente anche presso gli antichi greci all'interno di cerimonie
religiose e sociali. La danza continuò a diffondersi nel Medioevo
anche tra le classi sociali elevate che sostituirono movimenti
ritenuti poco aristocratici (salti, volteggi e capriole) con
movimenti più composti. Nel Medioevo erano praticati due tipi di
danze: la danza popolare che si tramandava nelle classi contadine e
le danze di isterismo religioso.
La chiesa cristiana tuttavia non approvava pienamente la danza in
quanto riteneva fosse un ricordo di manifestazioni pagane.
DANZE CELTICHE
Sulle danze celtiche non è che si sappia poi molto. Si tratta
perlopiù di danze "popolari" ballate in cerchio, per rinforzare
l'unità universale. Nelle danze celtiche rientrano le danze
scozzesi, irlandesi, bretoni e della Cornovaglia. Lo studioso
torinese Duccio Gay, tuttavia, si chiede come mai le danze del
Canada e del Quebec non vengono inserite nelle danze celtiche. Le
danze celtiche riproducono gli elementi esoterici dell'arte celtica
come la croce celtica. La croce è un simbolo esoterico molto
anteriore al Cristianesimo: indica le quattro strade dei quattro
angoli della Terra (da cui derivano meridiani e paralleli) e dei
quattro elementi al centro del quale c'è la dea Madre, punto in cui
convergono tutte le forze e tutte le energie. Osservando queste
danze di desume infatti che i Celti credevano nelle forze cosmiche.
Gli intrecci stanno ad indicare l'eterna evoluzione spirituale
dell'umanità, i nodi rappresentano la trama della vita e così via.
I Celti rappresentavano con la danza le proprie credenze.
DANZE CARAIBICHE
Le danze caraibiche (da non confondere con i balli latini) sono
salsa, bachata, merengue, reggaeton, mambo, chachacha, rueda de
casino. Sono perlopiù danze di corteggiamento che l'uomo fa per la
donna infatti durante il ballo è l'uomo che deve guidare la donna.
Il reggaeton è un fenomeno molto recente e non è proprio una danza
di corteggiamento ma una danza erotica e molto provocante. La rueda
de casino è una salsa ballata in cerchio, in gruppo, che dà la
possibilità di danzare con più partner. Le danze caraibiche negli
ultimi dieci anni hanno avuto un successo strepitoso qui in
Occidente dove si sono sempre apprezzati i ritmi latini e
sudamericani in genere (basti ricordare il successo che ebbero i
balli latini di gruppo, tuttora molto apprezzati). Attualmente le
danze caraibiche non solo sono un modo per avvicinarsi ad un
elemento culturale come il ballo ma sono anche un modo per
socializzare, per condividere una passione, per divertirsi e… per
ridare valore al corteggiamento!
E come disse una persona più saggia di me… BALLA COME SE NESSUNO TI
STESSE GUARDANDO…!
www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=18365
In più aggiungo questo breve video sul Tarantismo. -
LadyWhiteRabbit.
User deleted
Molto interessante, l'utilizzo della danza a fini terapeutici poi sta prendendo piede anche nel nostro paese. si è visto che per un malato di alzheimer o di parkinson è molto piu benefico danzare che prendere mille medicine. Del resto anche le tarante avevano fini terapeutici, la danza è purificatrice, ma questa concezione si è veramente persa da un pò di anni a questa parte, tant'è che le nostre danze adesso vengono demonizzate, ma in realtà se ci lasciassero ballare a tutti liberamente ci sarebbe meno follia, meno depressioni, meno omicidi, piu ottimismo, insomma staremmo tutti meglio! . -
LaPsiche.
User deleted
Ballare o fare qualsiasi altra attività fisica GIOVA indubbiamente allo spirito ( e al corpo ). La danza è inoltre una forma d'arte e , a diff. dello sport (agonistico soprattutto) non porta con sè spirito competitivo, ma solo voglia di divertirsi e liberarsi da fardelli psichici ( e certo anche... da fardelle...ciccia!). Felice Ohm a tutti!!!!!!!!! . -
Myrddin.
User deleted
Generalizzando, in ambito Goa, concorderei che ogni dancer è sicuramente una persona onesta, a prescindere dai propri credo, e dalla diversa visione che si ha del mondo.
Difatti con la Goa si mira a liberarsi da ogni fardello mentale, per ritrovarsi finalmente a Terra; in sorvolo, in cammino, in danza, da soli e col Tutto.
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