Cyberpunk

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  1. Psydany
     
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    Mi piacerebbe trattare, in questo topic, l'argomento del cyberpunk, un movimento letterario (ma non solo), che in qualche modo si è intrecciato con la cultura psichedelica, influenzandola nel suo spigolo più "tecnologico"...
    Mi sembra calzi particolarmente a pennello, vista la partenza decisamente "technology oriented" di questa sezione... wink.gif

    Oltre a una breve storia di questo movimento, sarebbe interessante se ognuno mettesse le sue osservazioni, le sue riflessioni: per esempio, si riconosce qualcosa nella cultura psy-trance che è eredità del cyberpunk? E cosa del cyberpunk nasce in realtà da qualcosa di antichissimo che in realtà è stato riscoperto?

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    Che cos'è il cyberpunk?

    Il cyberpunk denota oramai sia un aspetto letterario che un ambito più propriamente politico. Inizialmente questo termine denotava un variegato movimento di fantascienza, essenzialmente ma non solo americano. Composto da persone di età intorno ai trent’anni, esso ha attraversato in maniera partecipe gli anni ’80, vivendone completamente le intime contraddizioni. Sono scrittori che hanno vissuto profondamente un rapporto intimo con la tecnologia. Diversamente da quanto successe negli anni ’60, dove la tecnologia di massa era costituita da lavatrici e lavastoviglie, gli anni ’80 sono fatti di walkman, stereo portatili, videoregistratori, batterie elettroniche, videocamere portatili, telex, fax, lase-disc, antenne per captare i satelliti, pc, chirurgia plastica, la rete semiotica omnicomprensiva fino al tendenziale superamento del sistema-mondo in un “globale sistema nervoso che pensa per se stesso”. L’intero sistema delle merci fonda in maniera sotterranea, ma decisiva la costituzione di senso nella produzione letteraria del cyberpunk.
    Per la prima volta nella storia della letteratura il rapporto con la macchina non viene visto quasi fosse una dimensione negativa, ineluttabile, da scansare appena possibile. Il cyber presuppone un nuovo rapporto organico con la tecnologia, che ora permette l’estensione delle capacità dell’uomo e il superamento dei suoi limiti. Nel futuro prossimo la neurochirurgia, con i suoi innesti artificiali renderà superata la paura di ferite mortali, rendendo virtualmente eterni corpi ai nostri giorni condannati alla decomposizione.
    Verrebbe da chiedersi dove stia la novità, dal momento che l’ambizione all’immortalità è un sogno ricorrente nella letteratura e soprattutto in quella dove più pesante è l’ispirazione religiosa. Bruce Sterling ci fornisce la risposta: nella prefazione a “Mirrorshades” evidenzia il debito che il cyberpunk deve, oltre che, al filone tradizionale della fantascienza, a tutti quei movimenti antagonisti giovanili che hanno contrassegnato la storia, dai ’60 in poi. Movimenti che hanno sempre avuto un rapporto intenso con le tecnologie, con la produzione di musica e degli effetti speciali. Analogamente all’hard rock, il cyberpunk vuole costituirsicome un muro sonoro, un tutto pieno, analitico, dettagliato, dove venga a mancare il tempo per adagiarsi nella riflessione, ottenendo ciò tramite uno stile nervoso, spesso difficile da seguire, che fa uso massiccio dello slang di strada. Esso infatti pone al centro delle proprie trame personaggi che sono completamente “altro” rispetto alla tradizione letteraria: sono infatti puttane, biscazzieri, punk, trafficanti, ladri, hackers, balordi di strada con poca o nessuna voglia di lavorare, immersi solamente in ciò che crea piacere.
    Downham, postsituazionista londinese, ha definito il genere “una scrittura tecnourbana, fantascienza sociale, postsituazionista, tecno-surrealista”. Ma cyberpunk è anche “strategia operazionale di resistenza, estetica da dura garage-band, cultura pop(olare)”. Racconta quindi un ambito sociale da sempre tagliato fuori dalla scrittura “ufficiale”, ignorato, vilipeso o, molto peggio, dichiarato inesistente. Il mondo dei reietti da Dio diventa quindi protagonista ufficiale di uno scenario assolutamente nuovo, di una scrittura assolutamente nuova, di uno stile quindi superrealista. Un diverso immaginario sociale viene dunque inventato, immaginario che sotterraneamente già esiste da tempo, e unisce fascinazioni tecno-pop a pratiche esistenziali di resistenza e sopravvivenza quotidiana.
    È la prima volta, dall’esperienza hippie, che viene forgiato un immaginario collettivo vincente, che sa collocare adeguatamente e in modo accattivante alcune delle aspirazioni che percorrono i senza parola della società post-industriale.



    Non avevo citato la fonte, che è la stessa di Irie, liberamente ri-elaborata...wink.gif

    http://www.decoder.it/archivio/cybcult/index.htm

    Edited by Psydany - 10/1/2006, 11:23
     
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  2. IrieWeed
     
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    Con cyber psichedelico intendiamo un movimento politico-esistenziale, che ha numerose analogie sia col cyberpunk di tipo letterario (il concetto di spazio virtuale) sia con alcuni obiettivi propugnati dalla parte dura degli hacker: l'istanza di democratizzazione dei dati, delle informazioni e dell'uso del territorio sia esso digitale o "reale"(non a caso uno dei punti di riferimenti teorici è l'Hakim Bey di TAZ). Esso ha il proprio principale centro di irradiazione nella California, e particolarmente negli ambienti che più attivamente hanno attraversato da protagonisti gli anni Sessanta.
    Il nome di Timothy Leary è uno di questi a cui si è aggiunto colui che può essere considerato il suo successore: Terence McKenna.
    A esso si sono collegate altre situazioni, parzialmente disomogenee tra loro, che hanno avuto una certa importanza nel far esplodere a livello di massa fenomeni apparentemente modaioli. È il caso della tendenza musicale neopsichedelica esplosa in Inghilterra che ha avuto in particolare nello staff di Fraser Clarke uno dei principali ispiratori. La tendenza inglese, iniziata verso il 1987 si è poi evoluta nella scena raver e traveller.
    Accanto a questa scena bisogna aprire una parentesi anche sulle cosiddette droghe cyber.



    fonte..http://www.decoder.it/archivio/cybcult/psich/index.htm
     
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  3. ANNxIA
     
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    grande Dany!!!...il cyberpunk come sai è sempre il mio genere preferito sia letteralmente che cinematograficamente!...
    anche se preferisco i romanzi proto-cyber di P.K Dick...
     
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  4. Diego aka neocortex
     
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    spero di trovare la forza e la motivazione per inziare a leggere seriamente...sbaglio o Leary ha scritto un saggio/romanzo cyberpunk? un mio amico me ne ha parlato con molto entusiasmo...


    OT

    ah dany da stasera mi inpegno a finire di leggere "le porte della percezione"! ce la posso fare!
     
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  5. Psydany
     
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    Grande Diego!! Sì, il saggio di Leary si intitola "Chaos e cybercultura", l'ho comprato tempo fa ma nn l'ho ancora letto...
    A proposito del cyberpunk, ti suggerire di iniziare con quello che da alcuni è considerato il "manifesto" del movimento: "Neuromante" di William Gibson, quando vuoi te lo posso prestare.

    Eh Anx, anch'io preferisco P.K.D., a mio avviso, al di là dell'aspetto di "movimento" del cyberpunk, letterariamente parlando, i grandi maestri del cyberpunk, Dick, Ballard e nonno Burroughs restano cmq insuperati, sebbene fossero degli "indipendenti", non legati ad alcuna corrente...
     
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  6. IrieWeed
     
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    leary ha scritto caos e cybercultura, nn è un romanzo..
    è un mattone!..
    stupendo neuromante..lo sto leggendo in pdf
     
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  7. ANNxIA
     
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    ah neuromante!!!!...l'ho portato all'esame di maturità...
    splendido...

    mi ricordo ancora la faccia della prof di commissione...che si aspettava dANTE ALIGHIERI...ahaha
     
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  8. )0(Venu)0(
     
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    piccolo quasi OT...ci vorrebbe marko qui a scriver qualcosa....
     
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  9. )0(Venu)0(
     
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    credo che sia in tema...
    la ragazza perfetta per anxia
    Attached Image
    aav.jpg

     
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  10. Psydany
     
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    Cyberpunk...quindi? Tecnologicamente...innesti artificiali: modificazione del corpo tramite sostituzione di parti deperibili con raffinati meccanismi biomeccanici ripristinabili, occhi artificiali per penetrare l'oscurità, affinamento elettronico delle capacità sensoriali, attivazione di capacità cognitive sopite grazie a stimolazione elettronica...riti di magia digitale...

    Piercing, tatuaggi, uso consapevole e mirato di sostanze...siamo così distanti dalla modificazione di corpo e mente preconizzate dal cyberpunk?
    O si tratta di una perenne illusione?
     
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  11. IrieWeed
     
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    no nn siamo così distanti..anzi..penso che siamo tutti un po' cyberpunk..dai piercing, al pc..alla musica..
    fantastico il disegno di louis royo..il mio tatuaggio è un suo angelo decaduto..
     
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  12. ANNxIA
     
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    beh venuuu, se me la presenti mi fai contento



    e sicuramente faccio contento anche lei...ihih
     
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  13. Mastaguru
     
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    Bel topic...molto interessante!
    Qualcuno di voi conosce Jeff Noon? Autore di "Le piume di Vurt" e altri capolavori??

    Troppo un grande!
     
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  14. .Sephira.
     
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    io vorrei segnalare un gruppo cyberpunk che personalmente adoro sono i SIGUE SIGUE SPUTNIK!
     
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  15. IrieWeed
     
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    ho finito di leggere neuromante da una settimana(si nota dalla firma? :B): )..è semplicemente assurdo e spettacolare:assolutamente da leggere!
     
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89 replies since 9/1/2006, 17:47   1336 views
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